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Armi di distruzione matematica. Come i big data aumentano la disuguaglianza e minacciano la democrazia

La copertina del libro. Un diagramma con vari elementi che compongono il nome dell'autrice, il titolo e il sottotitolo. I colori della copertina sono viola e giallo brillante a contrasto.

Nel suo libro Armi di distruzione matematica, edito da Bompiani, Cathy O’Neil racconta il lato pericoloso dei big data. Lungi dall’essere modelli matematici oggettivi e trasparenti, gli algoritmi che ormai dominano la nostra quotidianità iperconnessa sono spesso vere e proprie “armi di distruzione matematica”: non tengono conto di variabili fondamentali, incorporano pregiudizi e se sbagliano non offrono possibilità di appello. Queste armi pericolose giudicano insegnanti e studenti, vagliano curricula, stabiliscono se concedere o negare prestiti, valutano l’operato dei lavoratori, influenzano gli elettori, monitorano la nostra salute. Basandosi su case studies nei campi più disparati ma che appartengono alla vita di ognuno di noi, O’Neil espone i rischi della discriminazione algoritmica a favore di modelli matematici più equi ed etici. Perché rivestire i pregiudizi di un’apparenza statistica non li rende meno pregiudizi.

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