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Copyright e IA: la disputa legale che potrebbe ridefinire il panorama tecnologico

Immagine di un tribunale con, alle spalle del giudice, varie immagini di giornali, di fronte l'avvocato. Aula di tribunale.

Il New York Times ha intentato una causa di copyright contro OpenAI, suscitando un acceso dibattito sulla legittimità dell’uso di dati protetti da copyright per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Mentre alcuni, come l’autore Daniel Jeffries, minimizzano le possibilità di successo del Times, esperti legali avvertono che la comunità dell’IA deve affrontare seriamente queste questioni.

OpenAI sostiene che l’uso di dati pubblicamente disponibili su Internet per l’addestramento dei modelli di IA sia legittimo, citando il precedente di Google Books. Tuttavia, ci sono differenze significative tra la scansione dei libri di Google e l’uso dei dati di addestramento da parte di OpenAI, Stability AI e altre aziende di IA. Mentre Google Books fornisce estratti brevi senza influire sul mercato delle opere originali, i modelli generativi di IA possono produrre opere creative che competono direttamente con quelle protette da copyright.
La storia legale offre lezioni importanti. Il caso di MP3.com ha dimostrato che un uso lecito su scala personale può essere ingiusto su scala commerciale. Anche se gli argomenti a favore dell’uso equo dell’IA sono persuasivi, i tribunali potrebbero vedere diversamente la questione, specialmente considerando gli esempi di materiale protetto da copyright.

La storia giudiziaria e l’evoluzione dei mercati delle licenze indicano che un approccio attento potrebbe essere essenziale per il successo a lungo termine dell’IA.

Leggi l’articolo completo: Why The New York Times might win its copyright lawsuit against OpenAI su arstechnica.com.

Immagine generata con DALL-E 3.

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