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Le storie sull’IA e l’umanità in primo piano

La cultura popolare ha avuto un profondo impatto sulla nostra percezione e discussione dell’intelligenza artificiale. Dopo il notevole avanzamento rappresentato da ChatGPT, l’IA è stata spesso dipinta in luce negativa. Supercomputer di intelligenza artificiale hanno assunto ruoli di rilievo in produzioni cinematografiche come “Heart of Stone” con Gal Gadot su Netflix e nell’ultimo capitolo di “Mission: Impossible” e, per ottenere un effetto drammatico, l’IA è solitamente “incarnata” in un robot.

Non solo vengono personificate come entità senzienti, ma talvolta anche come minacce all’interno delle nostre case – come nel caso di “M3GAN”, un film che presenta una bambola high-tech assassina.

Tuttavia, le storie più coinvolgenti sull’IA si concentrano spesso più sugli esseri umani che sulle macchine stesse. I confronti tra IA buona e cattiva in queste narrazioni spingono la società a riflettere sui quadri etici legati alla tecnologia: come l’IA può rappresentare e incarnare i nostri valori più elevati e morali? Di chi parlano, veramente, i film sull’intelligenza artificiale?

L’articolo Why AI stories are more about humans than about machines cerca di rispondere a queste domande, passando in rassegna diverse rappresentazioni culturali, popolari e cinematografiche dell’intelligenza artificiale.

Immagine creata con Dall-e 3 tramite Bing

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