I nuovi modelli di AI “non sono così pericolosi”, ha dichiarato il CEO di OpenAI, intervenuto durante la Italian Tech Week di Torino.
«I rischi di disinformazione ci sono sempre stati, basti pensare all’utilizzo che si può fare di certi programmi da tempo in circolazione come Photoshop»
Il papà di ChatGpt invoca dunque una sorta di “deregulation” per il sistema creato dall’azienda simbolo delle potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa, sostenendo che troppi freni e limiti rischierebbero di frenare la crescita di tali modelli. Altman non chiude però la porta alla possibilità di discutere con le autorità riguardo una normativa sulla proprietà intellettuale dell’enorme mole di dati elaborata dai chatbot di ChatGPT OpenAI.
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