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La lotta di OpenAI: benefici sociali e avidità economica

Fondata nel 2015 come no profit per sviluppare tecnologia AI sicura, OpenAI ha modificato le sue fondamenta nel 2019, quando ha adottato una struttura di profitto limitato per attrarre investitori, tra cui Microsoft. Questo cambio ha generato tensioni tra la missione no profit e l’obiettivo di profitto di Microsoft.

Non molti giorni fa, il CEO Sam Altman è stato estromesso dal consiglio no profit, suscitando preoccupazioni sulla priorità della sicurezza. Dopo una protesta dei dipendenti, Altman è stato reintegrato, ma con un consiglio ristrutturato, includendo l’ex dirigente di Facebook Bret Taylor e l’ex segretario del Tesoro Larry Summers.

La frenetica battaglia della scorsa settimana su OpenAI dimostra che nemmeno un consiglio no profit con una struttura di profitto limitato per gli investitori può competere con il potere di Big Tech e Wall Street.

Alla fine, trionfa il denaro.

La vicenda mette in luce come, nonostante gli sforzi di un modello no profit, la cupidigia umana possa emergere vittoriosa, ponendo interrogativi sull’autoregolamentazione efficace del settore privato sull’AI. Il futuro potrebbe (e dovrebbe) dunque richiedere un incremento delle regolamentazioni governative al fine di bilanciare i potenziali vantaggi e rischi.

Estratto da: What’s the real Frankenstein monster of AI?

Foto di Levart_Photographer su Unsplash

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