Il termine inglese regulatory capture, letteralmente «cattura del regolatore», definiscela teoria (sostenuta dagli autori della Scuola di Chicago, come Stigler e Peltzman) secondo cui gli organi delle autorità di regolamentazione, invece di agire nell’interesse della collettività, operano a vantaggio delle imprese regolate (imprese monopolistica, imprese erogatrici di servizi di pubblica utilità ecc.); queste ultime, così, possono investire risorse per influenzare le decisioni degli organi delle autorità di regolamentazione (i.e. “regolatore”), garantendo così la massimizzazione del profitto, a discapito dell’aumento del benessere sociale. La teoria evidenzia l’inefficacia di un intervento pubblico, poiché le imprese soggette ai vincoli amministrativi, mediante opportune pressioni, sono in grado di “catturare” gli organi politici, influenzandone le decisioni a proprio favore.