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Microsoft respinge le accuse di violazione del copyright del New York Times

Logo Microsoft in un cubo trasparente in 3D con gli spigoli e angoli arrotondati.

Microsoft ha risposto in maniera decisa alla causa per violazione del copyright presentata dal New York Times riguardo all’uso presunto di contenuti per addestrare l’intelligenza artificiale generativa, definendo l’accusa una narrazione distorta di “futurologia apocalittica”. Il gigante tecnologico ha respinto le accuse, paragonandole alla resistenza di Hollywood al VCR negli anni ’70, sostenendo che la tecnologia dell’IA rappresenti l’ultimo progresso tecnologico.

Nella sua difesa, Microsoft ha argomentato che utilizzare i contenuti del Times per addestrare i modelli di intelligenza artificiale non equivale a sostituire il mercato delle opere originali, ma piuttosto a insegnare al modello il linguaggio. Analogamente OpenAI ha respinto le accuse, sostenendo che il suo prodotto, ChatGPT, non è destinato a sostituire l’abbonamento al New York Times e che l’utilizzo del chatbot non consente di accedere liberamente agli articoli del giornale.

Questa controversia si colloca in un contesto più ampio di dispute legali sul copyright nel campo dell’IA, con autori e artisti che sollevano preoccupazioni sul possesso delle opere creative e sulla possibilità che la tecnologia dell’IA generi informazioni fuorvianti o “allucinazioni”. Le aziende tecnologiche, come Google e OpenAI, sono sotto pressione per garantire che le loro tecnologie rispettino i diritti d’autore e producano informazioni accurate e affidabili.

Leggi l’artocolo completo: Microsoft asks to dismiss New York Times’s ‘doomsday’ copyright lawsuit su theguardian.com.

Foto di BoliviaInteligente su Unsplash.

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