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Il cosiddetto Red Flag act (più precisamente il Locomotives act del 1865 e successive leggi del parlamento Britannico seguiti poi da altri interventi legislativi di altri stati) prescriveva per i veicoli a motore una velocità massima di 6 km/h in città e che il veicolo fosse preceduto da una persona a piedi che portasse una bandiera rossa.

Le leggi Red Flag act sono nel dibattito sull’innovazione spesso portate ad esempio di le norme rallentano il giusto e inevitabile progresso tecnologico e come possono essere palesemente assurde e retrograde.

In realtà questo è solo un argomento retorico utilizzato oggi per sostenere il più ampio argomento dell’inevitabilismo tecnologico: l’introduzione della tecnologia è inevitabile e sempre fonte di progresso.

Chi non si adegua è come chi voleva limitare l’utilizzo delle automobili imponendo che fossero precedute da una persona a piedi con una bandiera rossa.

La realtà storica è diversa. I Red Flag act erano introdotti perchè all’epoca le strade erano un bene comune dove la gente passava il tempo, lavorava, i bambini giocavano, ecc. Introdurre veicoli a motore, pesanti e veloci, voleva dire di fatto espropriare questo ultimo commons urbano a chi lo utilizzava per la propria vita.

Inoltre Red Flag act volevano evitare il rischio che i veicoli dell’epoca rovinassero le strade e introdussero i primi codici della strada, registri dei veicoli e le targhe.

Ormai l’idea che le strade siano solo spazio per le automobili è così radicata che per riuscire a farci restituire degli spazi riservati alle biciclette bisogna fare delle battaglie civili.

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