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Bilanciare creatività e automazione: il ruolo chiave dell’IA generativa nelle imprese

immagine di robot che suona il pianoforte.

L’IA generativa (AI Gen) ha per obiettivo di aumentare la produttività e migliorare la qualità del lavoro.Tuttavia, i suoi limiti e le sue potenziali insidie sono altrettanto evidenti. Secondo uno studio del Boston Consulting Group (BCG), la sfida che le imprese devono affrontare è capire dove e come utilizzare al meglio questa tecnologia emergente.

Sono stati condotti dei test su modelli avanzati come GPT-4 che hanno rivelato risultati contrastanti: se da un lato possono eccellere in compiti creativi e innovativi, dall’altro possono mostrare carenze significative in situazioni dove è richiesta la capacità umana di problem solving e decision making strategico.
L’essere umano, se diventa troppo dipendente dalla tecnologia, rischia di perdere di vista le proprie competenze e di affidarsi ciecamente a strumenti che potrebbero non essere adatti per determinati compiti. Questo porterebbe anche a una riduzione della diversità di pensiero e a un potenziale declino della creatività collettiva, come evidenziato da BCG.
È necessario che le aziende sviluppino capacità di sperimentazione per comprendere appieno come sfruttare al meglio questa tecnologia in continuo sviluppo. Per quanto riguarda la pianificazione della forza lavoro, i leader aziendali dovrebbero bilanciare l’automazione con l’importanza della creatività e della diversità di pensiero. 

L’IA generativa offre opportunità significative per le imprese, tuttavia è essenziale affrontare con attenzione i suoi rischi e limiti. Solo attraverso una comprensione approfondita e una sperimentazione continua sarà possibile capitalizzare appieno il potenziale di questa tecnologia nell’era del lavoro digitale.

Leggi l’articolo completo: AI Gen per il lavoro: dove serve e dove fa male su agendadigitale.eu.

Foto di Possessed Photography su Unsplash.

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