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L’IA fa anche cose buone

C’è la possibilità di una nuova svolta scientifica grazie all’intelligenza artificiale. L’IA potrebbe accelerare notevolmente il progresso scientifico in campi come la medicina, la climatologia e le tecnologie verdi. Sono due le aree di riferimento:

  1. Scoperte basate sull’esame della letteratura scientifica esistente (Lbd): sistemi che utilizzano l’analisi del linguaggio, simile a ChatGPT, per esaminare la letteratura scientifica esistente e trovare nuove ipotesi, connessioni o idee che gli esseri umani potrebbero aver perso. Questi sistemi possono anche individuare “punti ciechi” in un determinato campo e prevedere scoperte future.
  2. Scienziati robot o laboratori a guida autonoma: sistemi robotici che utilizzano l’IA per formulare nuove ipotesi e testarle attraverso centinaia o migliaia di esperimenti, specialmente nei campi della biologia dei sistemi e della scienza dei materiali. A differenza degli scienziati umani, i robot sono meno influenzati da pregiudizi e più aperti a teorie inaspettate.

Il vero ostacolo potrebbe essere di natura sociologica, poiché gli scienziati umani devono essere disposti e in grado di utilizzare tali strumenti. Tuttavia, si osserva che ci sono segni di progresso in questa direzione, con specialisti di vari campi che iniziano ad adottare l’IA.

L’IA potrebbe essere l’equivalente moderno degli strumenti scientifici del passato, come il microscopio e il telescopio, che hanno rivoluzionato la scienza. L’aggiunta dell’IA agli strumenti scientifici potrebbe portare a risultati altrettanto rivoluzionari. Proprio recentemente l’IA è stata utilizzata per prevedere mutazioni genetiche dannose, dimostrando il suo potenziale nell’ambito medico.

Leggi qui l’articolo: Un lato buono dell’intelligenza artificiale? L’aiuto alla ricerca scientifica: può dare vita a un’esplosione di scoperte come fecero il telescopio e il computer

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