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Meta sotto accusa: ignorate le richieste per proteggere i minori

Un disegno in 3d dei loghi di facebook e messenger su sfondo azzurro.

Una denuncia del procuratore generale del Massachusetts, Andrea Joy Campbell, contro Meta e Mark Zuckerberg rivela un presunto disinteresse da parte del CEO nei confronti delle raccomandazioni dei dirigenti aziendali sulla sicurezza dei minori. Secondo la denuncia, esponenti di spicco, tra cui Nick Clegg, presidente degli affari globali di Meta, e Adam Mosseri, capo di Instagram, avrebbero sollecitato azioni più incisive e risorse supplementari per proteggere gli utenti, in particolare bambini e adolescenti.

La denuncia è parte di un’azione legale più ampia che coinvolge 42 procuratori generali, accusando Meta di mettere a rischio i minori attraverso l’introduzione di funzionalità che creano dipendenza nelle sue piattaforme di social media, Instagram e Facebook. Inizialmente censurato, il documento ora fornisce dettagli cruciali sugli scambi tra i dirigenti riguardo agli investimenti di sicurezza di Meta nel 2021. La denuncia si somma alle numerose critiche riguardo alla piattaforma e all’uso dei dati degli utenti.

Clegg e Mosseri avrebbero sollecitato direttamente i colleghi dirigenti, incluso Zuckerberg, a dedicare maggiori risorse per affrontare tematiche sensibili come il bullismo, le molestie e la prevenzione del suicidio. Tuttavia, secondo la denuncia, le richieste sarebbero state ignorate per mesi da Zuckerberg, nonostante i continui appelli della leadership di Meta a investire nel benessere degli utenti.

La situazione si complica ulteriormente quando Susan Li, chief financial officer di Meta, respinge la proposta, affermando che il personale aziendale è troppo “limitato” per permettere ulteriori investimenti. La denuncia mette in luce anche preoccupazioni espresse da Mosseri nel 2021 riguardo all’approccio dell’azienda nella protezione degli utenti, sottolineando il limitato progresso nonostante le discussioni in corso da tempo.

Il documento rivela inoltre il coinvolgimento di Margaret Gould Stewart, vicepresidente della progettazione dei prodotti di Meta, che avrebbe sollecitato il divieto di filtri fotografici che “imitano la chirurgia plastica” per preservare la salute mentale di utenti vulnerabili. Tuttavia, la proposta, che aveva ottenuto un sostegno positivo unanime, viene respinta da Zuckerberg, affermando che non esiste alcun dato a sostegno del loro potenziale danno.

La denuncia rivela un clima interno in cui le richieste di aumentare le risorse per affrontare problemi delicati sono respinte o ignorate, e in cui decisioni cruciali vengono prese senza tener conto delle preoccupazioni sulla sicurezza degli utenti. L’atteggiamento di Zuckerberg nei confronti delle richieste di dirigenti chiave solleva domande sull’impegno effettivo dell’azienda per la sicurezza e il benessere degli utenti, soprattutto dei bambini e degli adolescenti, che costituiscono una parte significativa degli utenti delle piattaforme di Meta.

Leggi il testo completo su The Washington Post.

Immagine in copertina di Alexander Shatov su Unsplash.

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