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Gli Stati Uniti vogliono usare sempre di più l’IA per scopi militari

Il dipartimento della difesa degli Stati Uniti sta accelerando l’adozione di armi autonome grazie all’intelligenza artificiale, in un’iniziativa ambiziosa denominata Replicator. L’obiettivo è schierare migliaia di veicoli autonomi abilitati dall’IA entro il 2026, una mossa strategica per tenere il passo con la Cina nella corsa tecnologica. La Deputy Secretary of Defense, Kathleen Hicks, ha dichiarato che Replicator mira a stimolare il progresso nella trasformazione dell’innovazione militare statunitense verso piattaforme piccole, intelligenti, economiche e numerose.

Nonostante l’incertezza sul finanziamento e dettagli vaghi, Replicator dovrebbe accelerare le decisioni cruciali su quali tecnologie di intelligenza artificiale siano mature e affidabili a sufficienza per il dispiegamento, comprese le armi. Gli esperti concordano sul fatto che, nei prossimi anni, gli Stati Uniti avranno armi letali completamente autonome, ma la discussione sorge su quanto l’umanità sarà coinvolta nel controllo, specialmente nel caso di sciame di droni.

Il contesto paradossale di Replicator sottolinea le immense sfide tecnologiche e organizzative per il Pentagono nell’era dell’IA. Mentre attualmente ci sono più di 800 progetti non classificati correlati all’IA nel portafoglio del Pentagono, molti sono ancora in fase di test. L’IA è ampiamente utilizzata per migliorare l’efficienza e l’analisi dei dati, ma Replicator evidenzia la necessità di una rapida adozione di tecnologie più avanzate.

L’IA sta già rivoluzionando diverse aree, dall’analisi dei dati spaziali alla manutenzione predittiva degli aerei dell’Air Force. Tuttavia, la trasformazione completa verso armi autonome rappresenta una sfida significativa. La corsa per raggiungere la piena autonomia è in corso, con il Pentagono impegnato nella collaborazione tra umani e macchine per sviluppare droni autonomi, con l’obiettivo di debuttarli entro la fine del decennio.

L’utilizzo dell’IA nello spazio, l’analisi predittiva per la manutenzione degli aerei e l’aiuto fornito all’Ucraina nel contrastare l’aggressione russa sono solo alcuni esempi dell’ampio spettro di applicazioni dell’IA nel campo militare. La necessità di sviluppare reti di battaglia interconnesse è diventata cruciale per adattarsi all’evoluzione del teatro di guerra moderno.

La corsa verso la piena autonomia presenta sfide notevoli, comprese questioni di sicurezza e l’incapacità di competere sui salari nel reclutamento di talenti in campo di IA. Tuttavia, la determinazione a restare competitivi con avversari come la Cina spinge il Pentagono a perseguire una rapida adozione dell’IA in campo militare, lasciando spazio a grandi dubbi ed interrogativi circa l’uso non etico di queste tecnologie.

Leggi qui l’intero articolo: Pentagon’s AI initiatives accelerate hard decisions on lethal autonomous weapons

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