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Artificial intelligence: A love story

“La nostra ossessione metaforica per le IA che ci amano sta finalmente diventando letterale.”

Con l’evoluzione della tecnologia e la crescente presenza di IA nelle nostre vite, le domande sull’amore e la “relazione” con le IA ha assunto nuovi significati.

Nel 2013, il film “Her” ci ha offerto un nuovo terreno su cui esplorare vecchie domande sull’amore, l’amicizia, l’incarnazione e la connessione all’interno di una relazione, specialmente una romantica.

Il concetto chiave di “Her”, ovvero la possibilità di innamorarsi di una voce artificiale appositamente creata per noi, è diventato sorprendentemente credibile in tempi molto più brevi di quanto chiunque avesse previsto.

Non sono trascorsi nemmeno dieci anni dalla uscita di “Her”, eppure le prime pagine dei giornali sono traboccanti di storie che riguardano le capacità dell’intelligenza artificiale di sostituire l’uomo in vari contesti – dalla redazione di contenuti all’imitazione di attori o alla scrittura di codice, fino al partner romantico.

Questo articolo di Vox esplora il tema dell’amore e delle relazioni tra esseri umani e intelligenze artificiali attraverso l’analisi di film come “Her” e “A.I. Artificial Intelligence”. Perché vengono raccontate storie di questo genere? Come possono aiutarci tali storie a esaminare la natura dell’amore e dell’odio, o le responsabilità nei confronti degli altri?

Articolo per Vox scritto da Alissa Wilkinson membro del New York Film Critics Circle e della National Society of Film Critics.

Foto di Nik su Unsplash

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