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L’UE rivela una serie di leggi “rivoluzionarie” per frenare il potere delle grandi aziende tecnologiche

Si tratta del Digital Markets Act (DMA) – il secondo grande pacchetto di leggi emanato dall’UE, in materia, negli ultimi due mesi – che definisce una serie di obblighi che le aziende tecnologiche devono impegnarsi a rispettare.

Così si apre la strada ad una maggiore concorrenza in alcune delle aree più strettamente sorvegliate dalle grandi aziende tecnologiche. Tutto questo mira a:

  • dare alla Commissione europea il potere di condurre indagini di mercato e progettare rimedi;
  • annullare la posizione di controllo di quelle grandi aziende tecnologiche che hanno detenuto il comando ed il controllo della situazione negli ultimi 10 anni, anche vietando loro di prender parte a pratiche anticoncorrenziali;
  • impedire alle grandi aziende tecnologiche di monetizzare le informazioni sugli utenti, vietando loro di utilizzare i dati – che raccolgono dalle app telefoniche – per costruire un quadro dettagliato dei comportamenti dei singoli consumatori per gli inserzionisti;
  • consentire alle startup di competere con i giganti su condizioni di parità per la prima volta;
  • e così consentire ai consumatori di decidere quali app vogliono sul proprio telefono, consentendogli di eliminare software precaricati come Google o le app di meteo, mappe, calcolatrice e posta elettronica di Apple, spesso difficili da rimuovere.

Il DMA segue il Digital Services Act – entrato in vigore lo scorso 25 agosto – che mira, invece, a frenare l’odio online, gli abusi sessuali su minori e la disinformazione.

Tutto questo è ”rivoluzionario”, come ha detto un funzionario della Commissione europea.

Le aziende tecnologiche in questione hanno sei mesi per adempiere ad un lungo elenco di cose da fare e da non fare ai sensi delle nuove leggi, dopo di che potrebbero essere multate fino al 10% del loro fatturato. Nel caso di Meta, questo ammontare si orienterebbe attorno al 10% di 120 miliardi di dollari (95 miliardi di sterline).

Le leggi si applicheranno inizialmente a sei società: i criteri di selezione includono l’entità del fatturato e l’avere almeno 45 milioni di utenti nell’UE. Si tratterà di: Alphabet (che possiede Google), Amazon, Apple, ByteDance (il proprietario di TikTok), Meta (Facebook, Instagram e WhatsApp) e Microsoft.
Molti dei servizi che queste prime società destinatarie offrono sono stati anche designati per la regolamentazione. Questi includono WhatsApp, Messenger, TikTok, Facebook, Amazon, Google, Chrome, Safari, Google Maps, Google Pay e Google Shopping.

Leggi l’articolo completo:

EU unveils ‘revolutionary’ laws to curb big tech firms’ power – The Guardian

Immagine di copertina via DuckDuckGo

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