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L’AI nelle decisioni di fine vita

L’articolo “Eutanasia ed etica dell’IA” di Roberto Cavaleiro, su The Portugal News del 29 Settembre, tratta della recente estensione della legge canadese sull’eutanasia per includere i pazienti di età compresa tra i 13 e i 17 anni. 

La nuova legislazione canadese, che entrerà in vigore nel marzo 2024, consente l’eutanasia non solo per malattie terminali, ma anche per una serie di disturbi fisici e psichiatrici in cui il paziente prova sofferenze per lui intollerabili. 

L’autore sottolinea che in Europa anche in Portogallo si sta avviando un iter simile, già presente in Spagna e nei Paesi del Benelux. Ricorda che l’eutanasia può essere volontaria e non volontaria: il primo caso riguarda le persone in grado di prendere decisioni consapevoli sulla propria morte assistita, il secondo caso riguarda le situazioni in cui sono altri che decidono perché i pazienti non sono competenti, in quanto sono privi di coscienza o non hanno capacità cognitiva.

Cavaleiro discute della complessità del processo decisionale, anche nell’eutanasia volontaria ci sono delle limitazioni da porre, in quella non volontaria è grande il peso della responsabilità di chi prende la decisione.

L’autore esprime preoccupazioni riguardo all’eventuale utilizzo dell’intelligenza artificiale nel processo decisionale sull’eutanasia, perché sarebbero “decisioni logiche e non emotive”. 

Si potrebbe però replicare che sono proprio le decisioni emotive ad essere motivo di preoccupazione.

Foto di Olga Kononenko su Unsplash

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