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“Vulavula”: un modello AI per le lingue africane

Abdullahi Tsanni, nell’articolo “This company is building AI for African languages“, pubblicato il 17 novembre su MIT Technology Review, evidenzia l’importanza di rendere l’AI più inclusiva per le lingue africane.

Gran parte dei modelli AI non riescono a comprendere le lingue africane, creando un divario significativo per chi parla queste lingue meno diffuse. L’azienda Lelapa AI ha progettato “Vulavula”,  che significa “parlare” in Xitsonga. Vulavula è una AI specifica  per le lingue africane, è in grado di convertire la voce in testo e rilevare nomi di persone e luoghi in varie lingue africane.

Per rappresentare queste culture orali si utilizzano sistemi di riconoscimento vocale avanzato in grado di comprendere e interpretare toni e sfumature del linguaggio parlato. I sistemi devono essere in grado di tradurre accuratamente, catturando il significato, le espressioni idiomatiche e il contesto culturale associato alle storie e alle tradizioni. Lelapa AI lavora in collaborazione con esperti culturali e linguistici, nonché con membri delle comunità coinvolte, in modo da sviluppare tecnologie AI che rispettino e rappresentino adeguatamente le culture senza snaturarle o semplificarle.

L’articolo ricorda che lestart-up africane  affrontano la mancanza di finanziamenti e l’accesso limitato agli investimenti, ma sottolinea l’importanza di creare strumenti tecnologici come Vulavula, “dagli africani per gli africani”, poiché sono i custodi delle loro lingue e culture.

In sintesi, l’articolo mira a promuovere sia l’adattamento delle tecnologie AI alle esigenze delle comunità africane, sia l’integrazione e la partecipazione attiva degli africani nello sviluppo e nell’uso delle tecnologie AI a livello globale.

A commento finale potremmo mettere in luce che c’è un equilibrio delicato da mantenere: sebbene Vulavula sia progettato per supportare le lingue africane, è importante che non le isoli, ma piuttosto le integri nel panorama più ampio delle tecnologie e della comunicazione globale, consentendo alle lingue africane di essere parte integrante dell’ecosistema tecnologico.

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